Nel momento di enorme successo della Vespa, Piaggio decide di entrare nel mondo delle quattro ruote, con l’obiettivo di produrre un mezzo economico per tutti. La prima vetturetta costruita dalla Piaggio fu terminata nell’estate del 1952 e testata nella pista dello stabilimento il 25 settembre. Questa macchina rappresentava il primo di quattro progetti che si sarebbero sviluppati tra il 1952 e il 1954, prendendo il nome di Vespa 400.
L’Ing. D’Ascanio realizza un motore bicilindrico a due tempi, montato su una carrozzeria dal design pulito ed essenziale. Munita di ruote da 10 pollici, propulsore e cambio gravavano sul retrotreno.
La vetturetta, cui si assegnò il nome di “Vespa 400”, venne presentata al Salone dell’automobile di Parigi del 1957 dove ottenne un discreto successo e, in pochi mesi, la raccolta di circa 20.000 prenotazioni.
Era per la classe d’appartenenza una minivettura confortevole ed elegante, mossa da un bicilindrico 2T che la rende particolarmente scattante.
Queste caratteristiche rendono la Vespa 400 un’antesignana delle utilitarie degli anni Sessanta: la piccola vettura della Piaggio, infatti, debutta nella primavera del 1957, solo quattro mesi prima del lancio della nuova 500 FIAT. Viene prodotta in circa trentamila esemplari, negli stabilimenti francesi della ACMA, a Fourchambault, e in Italia ne arrivano solo un centinaio. Così Corradino d’Ascanio spiega le ragioni che hanno portato l’azienda, nel 1961, ad interromperne la produzione: […] Il Dott. Piaggio con la considerazione che gli eventuali concorrenti delle due ruote servivano di efficace reclame per la Vespa, mentre per le quattro ruote avrebbe avuto la concorrenza di tutto il mondo, ritenne opportuno smettere la produzione delle auto per intensificare quella delle Vespe e derivati. (Corradino d’Ascanio, Appunti sulla mia attività tecnica dal 1928, Archivio Storico Piaggio)